Horror, splatter, giallo all'italiana, spaghetti western, poliziotteschi, commedie sexy, cannibal movie

sabato 16 giugno 2012

L'allenatore nel pallone di Sergio Martino


La squadra di calcio della Longobarda viene promossa per la prima volta nella storia in seria A. Il presidente, ospite a una trasmissione sportiva, annuncia in diretta tv il nome del nuovo allenatore. Oronzo Canà (Lino Banfi) che assiste alla trasmissione sente pronunciare il suo nome e sviene.
Canà è un pessimo allenatore e non ha effettivamente le idee chiare in quanto a schemi e tattiche. Ormai famoso il suo modulo 5-5-5 denominato Bizona. Aiutato da due maldestri imbroglioni (Gigi e Andrea) si reca in Brasile e dopo varie peripezie riesce a portare a casa un completo sconosciuto, Aristoteles, che è un vero e proprio fuoriclasse. Il campionato inizia e si mette subito male per la Longobarda, di domeniche in domeniche si ritrova a lottare per non retrocedere. Canà ha tutti contro: tifosi, giornalisti, la dirigenza, l’unico che lo sostiene è il presidente. Ci si mette anche Aristoteles a complicare le cose, la nostalgia del Brasile prima e un infortunio dopo. Ma poi tutto si rimette per il verso giusto. Aristoteles si avvicina alla figlia di Canà, ricomincia a giocare e la Longobarda ricomincia a vincere. L’ultima partita sarà decisiva, ci vuole una vittoria per rimanere in serie A. Il presidente preoccupato confessa in malo modo a Canà che è stato ingaggiato con l’intento di retrocedere subito in serie B e deve assolutamente perdere la partita decisiva…


Cult assoluto di Sergio Martino con un Lino Banfi in forma splendida. Probabilmente nessuno si aspettava un successo clamoroso di questo film. Successo che si è sviluppato nel tempo tanto da portare alla realizzazione a più di vent’anni a un seguito: L'allenatore nel pallone 2 (che non ho visto e che probabilmente non vedrò mai!).
Nel cast anche Gigi e Andrea e i camei di vari giocatori e addetti ai lavori, fra i quali Pruzzo, Graziani, De Sisti. Si ride, ci si commuove pure in certe scene e si gioisce e si tifa per lo sfigato Oronzo Canà, soprattutto nel finale quando tutti lo portano in gloria e il presidente gli dice: "lo sa... lei è un disoccupato" e Canà risponde: "si. E lei è un cornuto!". Guardate la scena sotto e capirete. Sballo!

Una scena del film


martedì 5 giugno 2012

Quel maledetto treno blindato di Enzo G. Castellari


Siamo in Francia, durante la seconda guerra mondiale. Cinque disertori e il tenente Yeager arrestato per insubordinazione devono essere condotti in carcere. Durante il trasferimento gli alleati cadono in una imboscata tesa dai tedeschi e il gruppetto di disertori (i Bastardi) riesce a fuggire. La nuova squadra capitanata dal tenente Yeager decide di raggiungere la Svizzera, nazione neutrale alla guerra, per conquistare la libertà. La fuga non è semplice in quanto la zona è piena di pattuglie tedesche. Uccidono diversi tedeschi e ne indossano le divise per passare inosservati. L’ultima pattuglia che fanno fuori però si rivela essere una squadra speciale di soldati americani in missione segreta. I Bastardi prenderanno il loro posto per aiutare il colonnello Buckner nell’incarico che era stato affidato alla squadra speciale da loro fatta fuori. La missione consiste nel recuperare un dispositivo nucleare che viaggia in un treno. I Bastardi riusciranno a portare a termine il loro compito ma muoiono quasi tutti.


Cultissimo film del 1978 di Enzo G. Castellari con un cast internazionale composto da Bo Svenson, Fred Williamson, Michael Pergolani, Peter Hooten. Nella sceneggiatura appare anche il nome di Sergio Grieco (la Belva col mitra). All'estero è uscito col titolo Inglorious Bastards in quanto il titolo di lavorazione del film era, in origine, Bastardi senza gloria. È uno dei film più amati da Quentin Tarantino, tanto che il suo "Bastardi senza gloria" è ispirato ed è anche un omaggio al film di Castellari. Per la prima del suo film in Italia Tarantino ha voluto al suo fianco proprio Castellari riempiendolo di elogi. In barba ai “critici” italiani che hanno sempre bistrattato questi film. Che ridere! Da vedere assolutamente.

Il trailer del film

sabato 2 giugno 2012

Milano calibro 9 di Fernando Di Leo


Ugo Piazza esce da San Vittore grazie a un’amnistia e subito viene avvicinato dagli uomini de L’Americano, boss mafioso trapiantato a Milano, per cui lavorava. Ugo è accusato di aver fregato al boss 300mila dollari durante un passaggio di mani dei soldi, avvenuto tre anni prima. Nonostante Ugo neghi fermamente di aver fregato L’Americano, gli scagnozzi del boss non lo mollano un attimo e non perdono tempo per fargli sentire il fiato sul collo in tutte le maniere. Inoltre Ugo Piazza è tallonato dalla polizia che punta all’Americano e da un individuo misterioso del quale vediamo solo che indossa una giacca rossa. Ma Ugo è un tipo tosto, non molla. Torna dall’amante, una ballerina da night e si riavvicina all’amico Chino, un killer siciliano. Nel frattempo viene ingaggiato nuovamente dall’Americano con l’intento di tenerlo sott’occhio, ma gli eventi crollano vertiginosamente fino ad arrivare a un imprevedibile e tragico finale.

Milano calibro 9, ispirato ai racconti di Giorgio Scerbanenco, non è propriamente un poliziottesco anche se viene spesso inserito in quel genere. E' un noir in piena regola e fuori dagli schemi come lo sono un po’ tutti i film di Fernando Di Leo.
Da urlo il cast con un ottimo Gastone Moschin nella parte di Ugo Piazza, Mario Adorf, sempre sopra le righe, braccio destro dell’Americano, Barbara Bouchet nella parte della ballerina amante di Ugo e Philippe Leroy nei panni del killer Chino.
Ottima la colonna sonora firmata da Luis Bacalov e dal gruppo progressista italiano degli Osanna. Sceneggiatura di ferro scritta dallo stesso Fernando Di Leo. Sorprendente per alcuni spunti e temi. Un esempio è la discussione fra il commissario di polizia e il suo vice che affrontano problemi che abbiamo tutt'oggi come quello del sovraffollamento delle carceri e sulla condizione in cui vivono i detenuti.
Capolavoro del noir italiano. Da vedere assolutamente.

Il trailer del film